venerdì 30 maggio 2014

Punto antico: articolo su PieceWork

Tradotto e pubblicato con l’autorizzazione di PieceWork che ringraziamo per il permesso accordato.
Redatto da Jeanine 
Tradotto dall'inglese da MariaRosaria
 
Foto di Rachel Robertson, ricamo di Jeanine tratto da TuttoRicamo

Il Punto Antico è un tipo di ricamo italiano a fili tagliati simile all’Hardanger ed è di solito lavorato su tele a trama regolare. Ho incontrato per la prima volta questa tecnica quando una amica “telematica” italiana mi ha inviato un numero della rivista di ricamo Rakam che conteneva non solo una scuola dedicata al punto antico lavorato in più colori, ma anche le fotografie di una striscia da tavola ricamata in ecru su ecru (le mie preferenze vanno alla versione monocromatica del punto). Incuriosita, ho sottoscritto un abbonamento alla rivista.

Si pensa che i caratteristici motivi geometrici del Punto Antico siano nati nel lungo periodo di dominazione araba in Sicilia. Il nome “Punto Antico”, invece, è apparso per la prima volta nel XX secolo per descrivere un ricamo a fili contati eseguito con alcuni particolari punti di ricamo (vedi la sezione I punti utilizzati nel Punto Antico).
Oggi il Punto Antico, spesso in combinazione col punto tagliato, si lavora tipicamente su un lino a 15 fili usando cotone perlè n.8 per le zone piene e il cotone perlè n.12 per le zone tagliate.
A differenza dell’Hardanger, le zone tagliate del Punto Antico sono contornate a punto indietro o a punto filza doppio e quindi il centro della forma viene tagliato formando una X da angolo ad angolo. Il tessuto così tagliato viene piegato sul rovescio e fermato con punto cordoncino ricamato a cavallo del bordo e che include la riga di punto indietro (o doppia filza) che contornava l’area da tagliare; la stoffa in eccesso viene tagliata una volta concluso il cordoncino.
Il punto riccio viene eseguito avvolgendo e ricoprendo una riga di punto erba (o punto stemma o filza doppia) per creare riccioli di filato tridimensionali che stanno in rilievo sul tessuto. La riga di punti viene prima avvolta passando con l’ago sotto i punti (senza attraversare il tessuto) per addolcire le curve, quindi la linea viene ricoperta (di nuovo senza attraversare il tessuto) con punti perpendicolari e affiancati che ricoprono l’intera linea che alla fine avrà l’aspetto di un insieme di spire.

Un’altra caratteristica del Punto Antico è l’orlo: righe semplici, doppie o triple di gigliuccio vengono lavorate lungo i bordi, mentre righe singole congiungono i vari motivi della parte centrale del ricamo. Negli esempi più antichi, le aree tagliate consistono di piccoli quadrati o rombi (singoli a disposti a gruppo). Nei capi più recenti troviamo in certe aree tagliate più estese e riempite con complessi merletti ad ago. I vecchi pezzi ricamati a Punto Antico sono molto ricchi, con punti che ricoprono quasi completamente la superficie del tessuto. I lavori moderni tendono ad uno stile meno pieno. Nel descrivere un campione tono su tono del XVII secolo, Elisa Ricci, nel suo libro “Ricami Italiani Antichi e Moderni” (1925, ristampa Nuova S1, Bologna, 2006), scrive “I rilievi del punto riccio o del punto reale, in contrasto con la trasparenza dei punti a fili tirati e del reticello, danno leggerezza e varietà al lavoro e, nel bianco uniforme, quasi l’idea del colore. Il campione in oggetto era lavorato su lino a trama fitta e non a trama regolare come gli esempi moderni.”
Poichè i numeri successivi di Rakam non riportavano ulteriori scuole di Punto Antico, ho dovuto cercare un altro modo per impararlo. Una signora appartenente al mio gruppo locale di ricamo, mi suggerì il libro di Renate Fernau “Schwalm Embroidery” (Berkley, California: Lacis, 2000): ho usato questo testo per imparare il gigliuccio. Altre persone mi ha insegnato a fare alcuni punti che hanno riconosciuto dalle fotografie di Rakam come punti del ricamo classico. Il mio primo progetto è stato un centrino prevalentemente a disegni geometrici e con pochissime zone tagliate, ma ormai mi ero appassionata. Cercando ulteriori informazioni su Internet, mi sono imbattuta nel sito di Christine P. Bishop, una insegnante di ricamo australiana, autrice di molti articoli sul Punto Antico che ho potuto acquistare direttamente dall’editore o su eBay.

Nel 2004 ho partecipato all’American Needlepoint Guild National Seminar a Reno ed ho seguito due corsi di ricamo italiano tenuti da Vima de Marchi Micheli, una ricamatrice americana di origini italiane, specializzata nel ricamo italiano. Vima ha scritto più di 25 libri di istruzione e possiede una stupefacente collezione di pezzi di ricamo italiano antichi e moderni che ci ha mostrato durante i corsi. Vima è una insegnante generosa ed instancabile che conosce persone e luoghi, libri e corsi.
Da un gruppo di ricamatrici italiane su internet, ho conosciuto il libro “Il Punto Antico” di Bruna Gubbini (Bologna: Associazione Il Punto Antico. 2001). Sono stata piacevolmente sorpresa nel vedere che ha una versione in inglese, poichè, a quell’epoca, le mie conoscenze di italiano non comprendevano parole relative al mondo del ricamo. In seguito sono stati pubblicati altri tre volumi, tutti con testo anche in inglese.

Originariamente, il Punto antico era usato per abbellire paramenti sacri e capi di biancheria per la casa, come tovaglie, tende, cuscini e lenzuola. Oggi viene usato anche per pannelli da parete, paralumi, sacchetti e ornamenti natalizi. Eseguiti con occhio attento, i migliori esempi di Punto antico imitano i bassorilievi architettonici e la tecnica rinascimentale del chiaroscuro, nella quale la tridimensionalità è suggerita da aree contrastanti di colori chiari e scuri.

I punti del Punto antico

Copricuscino ricamato a Punto Antico da Bruna Gubbini. Collezione dell'Associazione il Punto Antico.
Punto quadro: questo punto viene eseguito in maniera “tirata” in modo che si aprano nel tessuto piccoli spazi; viene anche utilizzato per dividere diverse sezioni del ricamo e, una volta eseguito, facilita il conteggio dei fili sul tessuto di base.
Punto reale o punto piatto: punti eseguiti affiancati, un punto per ogni buco del tessuto.
Punto cordoncino: usato per rafforzare i bordi delle aree tagliate.
Punto riccio: crea un effetto tridimensionale; tradizionalmente si esegue prima linea a doppia filza o a punto indietro prendendo quattro o cinque fili di tessuto per ciascun punto, si avvolge poi ciascun punto per eliminare eventuali irregolarità nel percorso ricamato e quindi si ricopre l’intera linea con punti strettamente affiancati (eseguiti senza entrare nel tessuto sottostante) per formare un cordone che risulta in rilievo sul tessuto.
Punto gigliuccio: si leva un filo, se ne tengono quattro, si levano sei o otto fili, se ne tengono 4, si leva un filo. Si esegue un punto quadro a cavallo di ciascuno dei due gruppi di quattro fili lasciati in modo da ritrovarsi con delle colonnette nella zona centrale sfilata; le colonnette vengono poi annodate insieme a due a due durante l'esecuzione della seconda riga di punto quadro. 

Approfondimenti 
Durante il XVI secolo vennero pubblicati molti libri di disegni per ricamo a fili tagliati e per il merletto ad ago. Dover Publications ne ha ristampati alcuni, altri si trovano in rete e possono essere scaricati dal sito dell’Universita’ dell’Arizona, tra questi i volumi 1 e 2 di Antichi merletti italiano di Elisa Ricci (Londra, William Heinemann, 1913).
Negli anni 20 e 30 l’editore di Boston Carmela Testa & company ha pubblicato una serie di libretti sul ricamo italiano scritti in lingua inglese; molti contengono punti tipici del Punto Antico; le ristampe sono disponibili qui.
Il Punto Antico, un testo in inglese di Maria Margheri Manetti, contiene informazioni sulla tecnica e schemi esecutivi di alcuni punti.
(omissis)
I quattro volumi di Il punto Antico di Bruna Gubbini (nel 2008 quando l'articolo fu pubblicato, ora sono sette ndr) sono acquistabili tramite l’Associazione Il Punto Antico che ringraziamo per aver concesso le fotografie di questo articolo ed aver acconsentito alla loro pubblicazione.

NOTA: precedentemente pubblicato su TuttoRicamo.com, di cui questo blog è la continuazione.

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